IL SOGNO DI AASE – Capitolo 3 –

…per una fantasia talmente puerile da non farle apprezzare l’amore che lui provava per lei. Si sentiva così vuoto,privato persino della sua consorte,ma soprattutto del suo amore per lui.
La sua piccola,dolce Aase si era trasformata in una prostituta capace di 

innamorarsi del suo migliore amico.Com’era potuto accadere ?

Si,era colpa sua,che per primo aveva ceduto alla confessione di Aase…

Aase sentiva dei pensieri nella testa,ma era certa non fossero i suoi. Non riusciva a capacitarsi di questa cosa,non sopportava di sentire nella sua testa i pensieri di Nils. Forse era solo un’allucinazione,era talmente all’apice del suo piacere, era talmente SUA,sdraiata su quel tavolo,con due “giulive” amiche infilate,si sentiva scoppiare,di dolore e di piacere…

Hakai la stava slegando. Lei lo guardava,estasiata ed eterea.Si,si sentiva eterea. Doveva correre al bagno,ma non sapeva proprio come fare..ed intanto i pensieri di Nils scorrevano rapidi dentro la sua mente,infilzandole il cuore.

Hakai la cacciò giù dal tavolo, ordinandole di mettersi a quattro zampe. Aase lo guardò spaventata,risvegliandosi come da un sogno.

-“Non posso mettermi così,io devo ..”

-“Non me ne frega niente.Fai quello che ti ho detto!” esplose Hakai, dandole un calcio nel deretano.

-“No Hakai,così non ce la faccio a .. “

-“Trattieni tutto, in silenzio” le sussurrò.

Aase si chiese cosa doveva trattenere…le lacrime ? il liquido che aveva in corpo ? il dolore ? il piacere ? le proprie emozioni ? i pensieri di Nils ? O forse,la propria indesiderata ma impellente eccitazione ?

-“COSA HAKAI, COSA DEVO TRATTENERE !?!? NON CE LA FACCIO PIÚ !!”

Hakai le si sedette sulla schiena,le infilò la punta di quel suo bel cappello rosso nel sedere,la accarezzò e la condusse in bagno. La fece accucciare sopra alla sua lettiera e …

– “Ora rimarrai così,finché non ti deciderai a dirmi cosa ti sta succedendo. Tu non sei mia in questo momento. Sei di qualcun altro. Ma il tuo Padrone ora sono io,e tu mi appartieni TUTTA. “

– “Hakai! TI prego..non erano questi gli accordi !! Sono qui da ormai una settimana…”

– “Zitta! Non ti ho chiesto un’opinione,non sei in grado nemmeno di pensare al tuo culo!”

Aase si zittì… cercava in tutti i modi di obberigli ma… oddio,il suo bel cappello.. proprio il suo cappello più bello. Improvvisamente, si sentì arrossire di vergogna..

Cosa stava facendo? Le sembrava quasi di vedersi da fuori…era così ridicola,si sentiva così umiliata…persino da se stessa. SI VERGOGNAVA DI SE STESSA.

Improvvisamente tutto quanto uscì….in una cascata di emozioni,sensazioni,lacrime,liquidi e passioni.

Hakai la prese per i capelli,la sollevò in piedi e la guardò dritto negli occhi,con quel suo sguardo così sicuro,così forte che lei tanto amava.

– “Non mi hai ancora detto nulla”

– “Hakai io…scusami, mi sono lasciata andare…scusa..”

– “Quante volte ti ho detto di non chiamarmi per nome ?!?!”

– “Io..non lo so… tante.”

– “tante quante,stronza ?!?!”

– “Io….penso…almeno cento credo..”

Hakai le sorrise ironico malefico ed eccitato. La legò al soffitto usando una corda di pelo di lemmings,la migliore che aveva,fermandosi solo un secondo per contemplare il suo lavoro.

Era bella quella nuova Aase, appesa a testa in giù come una tacchina.

Le aprì la bocca a forza,le infilò in bocca un osso,la bendò ed iniziò,con l’aiuto di una carrucola,a farla dondolare come un’altalena.

– “Bene. Visto che te l’ho detto cento volte,rimarrai così per CENTO settimane. Sarò clemente. Una sola volta al giorno,scioglierò leggermente i tuoi nodi ed una volta alla settimana, ti cambierò posizione”

– “Mmh..mmpf…”

– “Vorresti parlare ? Vorresti dirmi che Nils ti aspetta ? O forse qualcosa di più importante ?“

– “MMPF… “ Aase si dimenava come un’ossessa…

Hakai le tolse l’osso : “ Hai un solo minuto per dirmi le tue cose importanti,dopodichè, non parlerai più.”

“Hakai, Nils mi aspetta. 100 settimane sono tante. Dovrò anche andare al bagno ogni tanto. Lavarmi. Devo sentire Nils.Voglio vederlo. So che gli manco,so che se andiamo avanti così lo perd..”

– “Hai esaurito il tuo minuto.A Nils ci penso io.Non ti serve la lettiera,farai tutto qui,così appesa.”

-"Ah, un’altra cosa. Non osare MAI sporcare il mio pavimento,quando farai i tuoi stupidi bisogni!" 

E così dicendo Hakai le rimise l’osso in bocca,legandolo dietro al suo bel collo.

Aase piangeva,pensando a Nils..si stava pentendo della sua decisione. Eppure,si sentiva così appagata.

Nils.

Era anche colpa sua. Lui si era messo d’accordo con Hakai. No, lei aveva accettato…era colpa sua…

Hakai legò una piccola pergamena al collo di Astrid, pragandola di recapitarla il prima possibile a Nils.

<< Vieni subito. Aase ti aspetta.E anche io. >>

Quando Nils lesse queste poche righe, osservò la cara fedele Astrid per qualche secondo… Corse in camera,prese i suoi vestiti migliori,uscì di corsa e montò in groppa alla sua bella oca. “Astrid,ti prego,vola veloce e portami da Aase.”

(..continua..)

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