SESSIONE BDSM “ASSISTITA”

Ho messo un annuncio in cui chiedevo di essere assistito da un “collega”, non nell’ambito della disciplina verso allievi bensì nella dominazione di un sub 30enne di buona volontà. Tra la trentina di risposte ricevute, ho avuto la fortuna di conoscere un master davvero a modo, col quale ho stabilito un proficuo rapporto di collaborazione. Nel seguito illustro alcuni passaggi della sessione, che è durata più o meno tre quarti d’ora.

Educatore Severo

 

 

FOTO 01   Il sub al guinzaglio del mio collega, per una doverosa passeggiata di riscaldamento. I più attenti noteranno le ginocchiere, che il mio cuore troppo tenero ha pensato di conferire al sub perché potesse zampettare senza scuse e le chiappe già leggermente arrossate, frutto di una sculacciata a mano libera (10 sculaccioni io, 12 il mio collega) con la quale il giovane è stato presentato a chi mi assistiva.

 

  FOTO 02   Ho proceduto alle foto “di prova”. Questa illustra una possibile postura di cornertime-ante battitura. Al rossore degli sculaccioni si è aggiunto qualche segno procurato con il guinzaglio, dato che il sub zampettava troppo lentamente.

 

FOTO 03  Qui si può osservare meglio il buco del culo che – forse per vergogna – il giovane è restio a presentare a dovere.

 

FOTO 04   Un’altra postura da cornertime, che ritengo soddisfacente perché scomoda. Il giovane deve tenere testa e gomiti a contatto con le pareti. È anche possibile porre dei fogli di carta tra il punto di contatto e la parete: se lasciati cadere, comportano punizioni aggiuntive.

 

FOTO 05  Finalmente in ginocchio sulla poltrona ove verrà battuto, con la canna di bambù poggiata tra le natiche. Si noti la protezione di scotch plasticato sulla punta della canna, affinché quest’ultima non rischi di tagliare la pelle al momento dell’impatto. Il giovane è ammanettato e il mio collega lo tiene tramite un cordino legato alle manette.

 

  FOTO 06   Per girare il video della bastonatura ho chiesto al mio assistente di abbandonare la posizione e impugnare la videocamera. Così ecco una prima standstill della prima serie di 9 colpi.

 

FOTO 07    Una seconda standstill, tratta dal video. È davvero un peccato non poter postare il video per farvi sentire le urla e i pianti dello sfortunato ragazzo.

 

  FOTO 08    Proprio perché non stava fermo e non porgeva a dovere il culo, ho provveduto ad assestargli anche qualche bacchettata sulle piante dei piedi.

 

FOTO 09   Dopo i primi 9 colpi, ho poggiato la canna sulla schiena del sub, intimandogli di non farla cadere, mentre il mio collega e io andavamo in salotto a scambiarci le prime impressioni sulla sessione.

 

  FOTO 10   Tornati dal somaro, il mio collega gli ha inflitto altri 9 colpi col frustino da equitazione (se ne vede l’impugnatura sul bordo del letto), mentre io reggevo il cordino delle manette. Nella foto si apprezza il risultato finale.

Conclusioni. Il sub è volenteroso, anche se troppo spesso manca nella forma. Dimentica di aggiungere “Signore” ad ogni frase ed è restìo – forse perché etero – a esporre all’occhio della cam il suo buco puzzolente. A ogni frustata si agita come un furetto ma ciò in verità non mi risulta sgradito, aggiunto ai suoi lamenti e pianti. Visto che le sue contorsioni non dipendono dal vigore delle frustate, in futuro abbiamo deciso di picchiare più forte. A me importa soprattutto che raggiunga entro breve il minimo di 31 colpi di fila che per me costituiscono il minimo. Durante la sessione abbiamo provveduto anche a infilargli nel culo prima un plug a coda e poi una candela, e i suoi pigolii erano comici e molto divertenti. Abbiamo anche iniziato a farlo ragliare, da quel somaro che è, ma il risultato è molto migliorabile. Alla fine, come avevo promesso nell’annuncio, il giovane ha ringraziato il mio collega bisex masturbandolo sino al buon fine.

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