Tokyo Decadence


Tokyo Decadence (Topaz) è un capolavoro del 1992 del regista Ryū Murakami, scrittore di svariati romanzi e regista di (pochi) film. Tokyo Decadence è il più famoso di tutti: scabroso e poetico, erotico e drammatico, intenso come pochi film che io abbia mai visto, in generale. La protagonista, Ai, lavora come

Dopo le scarpette, i falli di cristallo

L’altro giorno, io ed una mia amica abbiamo fatto un giro sui sex shop online. Entrambe vogliamo comprarci un micro vibratore da viaggio, e abbiamo deciso di informarci un pò sui prezzi. Lei vorrebbe la butterfly, io preferisco quei miscroscopici massaggiatori stilo da tenere in borsa – peccato che costino una barca di soldi, specialmente quelli silenziosi. Comunque. Girando girando, ho trovato anche

Quando la moda mi diventa feticista

Ho trovato lavoro come segretaria per un’accademia di trucco. Ho una scrivania e una sedia bianco-latte, circondata da un arredamento proto-Ikea, circondata da appunti maligni e ragazze che mi fissano con lo sguardo stordito appena metto su un collarino mignon o una cintura alta à la corpetto. Per concludere in bellezza, ho un capo con cui purtroppo non ho niente dello splendido rapporto segretaria-datore di lavoro del film “Secretary” (a proposito, nota a margine per la serie dello spanking: perché non mettere anche la scena di “Secretary”? Personalmente la trovo fenomenale) però posso accontentarmi del fatto che mi dia uno stipendio. Comunque. Essendo un’accademia di trucco, ci arrivano spesso giornali di moda, dato che usiamo la maggior parte dei servizi fotografici come esempio per le lezioni di trucco base o trucco teatrale. Inoltre, abbiamo una pila immensa di numeri di “Vogue” proprio accanto alla mia scrivania. Sfogliandone una copia in un momento di pausa, ho notato con gioia la nuova tendenza fetish-estrema per quel che riguarda le scarpe. Altissime, certo, come ogni servizio fotografico di Vogue dall’inizio dei tempi – ma anche dal gusto provocatorio ed elegante proprio del mondo fetish, ora più che mai rispetto alle stagioni passate. Dalle riviste di moda ho visto di tutto, ma mai qualcosa di così smaccatamente BDSM. Così, tutta entusiasta, ho cominciato a fare ricerche su Internet, e ho trovato certe bellezze che non vedevo l’ora di condividere con voi tutti.
Devo segnalare le splendide scarpe di

Riguardo le sculacciate

A volte penso che la mia vita sessuale sia tutta un sogno. O infinita immaginazione. Sapete, una di quelle lunghe fantasie fatte ad occhi aperti. Ci sono volte in cui mi eccita più la finzione della mia mente che la realtà. Il che da un lato è triste, dall’altro almeno rende interessante l’onanismo. Comunque. Mi fa molto riflettere il viaggio nel magico mondo delle sculacciate di Barrymore. Non tutti accettano senza remore l’avere una fantasia sessuale, oppure – orrore orrore! – parlarne col partner. Non parlo ovviamente delle persone che frequentano questo blog, dico in generale. Dati anche i video, si capisce che le sculacciate non sono una prerogativa del mondo BDSM. Anche perchè le sculacciate sono belle, ochei? Sono bellissime. Il concetto stesso di

“Cuore Fetish – Rosso Notte”

C’è una bambola proprio lì, nell’angolo. Avvolta nel pannolenci mi fissa con grandi occhi morti. Forse cerca di dirmi qualcosa. Magari invece non ha mai visto un collare come il mio ed è curiosa. Come si osserva un animale strano dietro una gabbia. Un alieno. Un’opera d’arte. Lascio che mi guardi con quel sorriso da burlesque. Sono fiera del mio nuovo collare. È semplice, è totale perdizione; mi piace. Di pelle nera, alto, copre quasi tutta la gola.
Ha un solo quadrato d’argento, al centro. Proprio sulla carotide. Una cornice vuota al centro, che lascia solo quel piccolo lembo di pelle all’aria. Se solo qualcuno volesse colpirmi. Uccidermi. Saprebbe dove mirare. Lascio che la bambola guardi. Lì, poggiata in bilico precario come in una stanza per bambini. Pannolenci e pizzo, boccoli biondi, dolce pelle chiara. Un oggetto estremamente pacchiano.
Trovo strano che un personaggio come Cuore lo tenga nel suo ufficio. Però, in fondo, che me ne frega. Stasera non ho coscienza. Stasera sono nel mio collare. Non devo avere neanche un pensiero, una paura, una