Confessare, rende liberi….!

Confessare un crimine… ma questo non avviene tutti i giorni e non per tutti, per fortuna, ma forse la possibilità o la necessità di confessare a se stessi le proprie paure, i propri limiti, questo avviene spesso, o almeno, l’occasione capita e non di rado…
Accettare che si è umani, accettare che si è un po’ peggio di ciò che si credeva, questa la sfida! L’essere un po’ peggiori non diminuisce il proprio valore, la propria importanza in questo mondo. Accettando si riacquista la libertà di essere se stessi, forse meno belli, ma sinceri, umani, veramente se stessi!
Per un uomo che vive una vita di tipo attivo, dominante, intrisa di leadership, il confessare a se stesso prima che ad altri, l’ammettere di volere essere dominato, ma non solo in senso fisico, per una sola notte, per una sessione, da una donna per il piacere di un momento, bensì il desiderio, se non addirittura l’esigenza di subire, e sentire il dominio da parte della Sua donna, della Sua compagna di vita, può essere difficile ed anche un grosso ostacolo da superare.
Mille dubbi, mille domande, la cultura in cui siamo cresciuti che ci condiziona, malgrado gli sforzi per esserne liberi, per affrancarsi… Mille paure di essere diversi, di essere.. meno maschi di ciò che si credeva, o di ciò in cui si è creduto per anni, per decenni, timore di infrangere dei canoni…
Poi la confessione, l’ammissione con se stessi, finalmente un po’ di consapevolezza, e la resa a se stessi, e la libertà!
Ci si rende conto che in realtà non si è perso nulla, anzi, si è acquistata e conquistata molta più libertà, ci si è elevati sopra quelle che sono convenzioni, opinioni, giudizi degli altri, le paure degli sguardi, delle occhiate, anche se solo virtuali..
Quando si riesce ad arrivare a ciò arrivano l’intima felicità, e la soddisfazione, la gioia di gridare al mondo la propria euforia e non per egoismo, o per puro spirito di protagonismo, bensì perché si vuol dire ad altri che esiste questa possibilità, per ognuno!
Si vuol far sapere ad altri che si stanno dibattendo come noi fino ad un attimo prima, che esiste un modo di essere liberi, nell’ammissione della propria esigenza di schiavitù!
Sembra un paradosso, o peggio un controsenso che suona bene, che fa “bella frase fatta”, ma che in realtà è solo retorica: è invece non è così! Quando Lei ti accoglie nel suo grembo, amorosa, sorridente, quando ti attira a Sé, nuovo schiavo, ma uomo libero, il Suo personale schiavo, il suo Uomo su cui senti che Lei inizia ad esercitare il Suo potere, la Sua dominazione, la Sua autorità: in quel momento sei euforico perché sei sulla cima, guardi il mondo dall’alto del tuo Everest, l’Everest della tua liberazione personale!
Non so se ad una donna accade lo stesso, non ne ho idea, ma quel che so di sicuro è che questo accade a me, è accaduto ed accade ogni giorno in cui ringrazio di esistere e di avere avuto la possibilità di rendermi conto del mio lato segreto. Lato segreto anche per me stesso! La fortuna è avere incontrato non una mistress, ma la mia Mistress, la mia Regina, quella che in un pianeta di miliardi di esseri era destinata a me!
Allora tutto il resto è nulla e rimane la consapevolezza dell’essenza, la felicità della appartenenza, l’orgoglio di essere schiavo Suo!

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