Nuit Demonia 2009 – Feste BDSM d'oltr'Alpe

Tre notti. A La Loco la prima, il “Cosy Party” alle Caves Saint Sabin la seconda, la terza sul battello “River’s King” attraccato sulla Senna. E tre giorni precedenti alle rispettive notti, quelli che sono serviti per far dérouler la ‘macchina’ organizzativa della scorsa Nuit Dèmonia a Parigi. Oltre certamente parecchi mesi di lavoro e di public relations per far arrivare tutta la gente che affollava “La Loco” quella prima sera. Molti, molti stranieri anche.
In una serata fredda, di quel freddo parigino che arriva spesso improvviso prima di un qualsiasi giorno piovoso, e più mite. In questa serata è iniziata la prima delle ‘tre notti’ Démonia, a ‘La Loco’, ‘luogo’ trasgressivo, grande e storica discoteca ormai sempre più’ ‘votata’ al sensazionale. Le serate ‘Esqualita’ ad esempio, quando la domenica notte si danno appuntamento i trans più ‘eccentrici’ della capitale, e altro ancora.
Sempre molte le presenze di questo evento, sempre molto strict il dress-code richiesto. Le regole sono le regole… e quest’anno la “Nuit” era molto dark.
Molte le performances sullo spazioso palcoscenico presentate da un compìto Dedobbleer che appare con un ‘divertito’ sorriso a fil di labbra affiancato da una ragazza molto alta, molto magra, molto dark, che ‘in diretta’ traduceva, sulla scena, in inglese. Un’immagine che non passava certo inosservata.
Tra le performances degne di nota merita di essere ricordata quella della bellissima Mina, modella ‘fetish’ molto conosciuta in Francia, che sul familiare ‘motivo’ di Heidi giocava alla giovane pastorella che pascolava maiali – manco a dirlo che i maiali erano ‘umani’… e che, completamente nudi, a quattro zampe si spostavano sulla scena come fossero all’aperto. A questo ’gregge’ si aggiungeva una… simpatica maialina.
Tutti portavano una maschera integrale – naturalmente da maiale – sul viso mentre la nostra Heidi, innocente e maliziosa, si muoveva leggera e svestita. Solo un corto gonnellino scozzese dove, sotto, come da tradizione, non c’era traccia di slip.
Poi, sfilate di abiti fetish sempre interessanti, sempre molto ‘ricche’ di vitalistiche modelle dalle forme attraenti, alternate ad altre performances. Con interesse ricordo una in particolare dove in un mondo sottomarino forme animali e vegetali, molto ‘inventate’ con grande creatività, si muovevano, fluide, sul palcoscenico della Nuit Démonia.
Il momento dello ‘spettacolo’ sul palco è terminato abbastanza presto per dare a tutti la possibilità di essere ‘attori’. Ultima a chiudere la scena è stata la nostra italica Mistress Kelly con una scenetta in chiave burlesque dove chiara era la satira sul quotidiano, ‘consolidato’, rapporto di coppia.
E’ sera, un distratto marito legge il giornale in vestaglia e pantofole. Sollecitato da sua moglie con amorose e fantasiose ‘invenzioni’ cariche di malizioso erotismo non dimostra alcuna reazione. Adesso non vi sto a svelare la trama – anche perché prima o poi sicuramente vi capiterà di assistere a questa pièce in qualche serata in Italia – ma vi anticipo solo che, tra vestaglie trasparenti e corti abitini da maliziosa femme de ménage, lui si ritrova a quattro zampe con collare e guinzaglio… Felice.
Iniziava la festa. Molti gli slaves, numerose le Mistress, un certo numero erano anche le sottomesse coi loro rispettivi Master ma si vedevano anche Mistress a spasso con la loro schiavetta. Come un po’ dappertutto, slaves senza collare che, umilmente, chiedevano un’appartenenza. Gli sguardi che ricevevano arrivavano da proprietarie di facce severe che, a volte, tiravano a sé con divertita sufficienza… la ‘prossima’ vittima. Il seguito… lo conosciamo bene.
Più oltre, uno spazio bondage dove due esperti bondager con perizia ‘impacchettavano’ divertite ragazze. Al centro due grossi ganci con due corpi sospesi e una una bella ragazza in nero che scattava foto su foto.
Abbastanza vicino, uno spazio era dedicato alle immagini di Fabrizio Pasini, interessante disegnatore di fumetti con un percorso molto personale e un nuovo libro di edizione francese. Il giovane disegnatore, presente quella sera anche a causa di un vernissage la sera precedente da Démonia, si interessa al mondo fetish e dei suoi risvolti… anche più ironici. Successo di pubblico e di critica.
Tra molte coppie che si davano molto da fare affinchè si formassero dei capannelli interessati alle loro performances una si distingueva per essersi messi nell’ombra e consumare un loro rapporto in intimità. Molto ‘sonoro’ dalla parte di lui, attirava… le orecchie in quella direzione.
Circa trent’anni tutt’e due, lei molto ben fatta si stava ‘lavorando’ con impegno il suo lui, allacciato in vita il suo fido godemichè ‘fuori misura’, col suo lavoro di reni scavava un ‘grosso’ canale nel ‘corpo’ di lui. Quello che si sentiva, appunto, erano le ‘risposte’ sonore di lui ai colpi, reali, di lei. In quello spazio un po’defilato la forza muscolare aveva la meglio sul più diffuso, cerebrale, erotismo.
Nei sotterranei, in una location da fabbrica dismessa, l’amico, e decano del fetish internazionale, Robert Chouraqui fotografava con la sua amabile tranquillità, calmo, il sorriso gentile e sornione. Gratificava nella stessa misura chiunque gli si metteva davanti, e fino al mattino avanzato il suo sguardo e il suo obbiettivo hanno reso omaggio a beltà appena sbocciate, altre già in fiore, altre ancora… sfiorite.
Sempre disponibile, divertito e curioso di tutto. Adorabile Chouraqui.
La seconda serata, il “Cosy Party” – forse il più grande rendez-vous di shibari e di bondage mai realizzato in Francia – si è tenuta vicino alla Bastiglia, alle Caves Saint Sabin dove in un ambiente voltato, di stampo medievale, diviso fra una grande sala e altre più piccole, numerose persone sedute ai tavoli, o in piedi, hanno beneficiato dello spettacolo delle corde e dei nodi.
Le Guests Stars del bondage erano arrivate da molti Paesi – dal Belgio, dalla Gran Bretagna, dall’Olanda, Germania, Svizzera, Taiwan, mentre noi eravamo degnamente rappresentati da Elmerald con la sua bondagette Ava – e tutti quanti hanno dato il meglio di sè ‘disegnando’ figure in sospensioni complesse, karada, corsetti di corde, anche integrate con accessori e bambù.
Le Caves non sono molto grandi e l’affluenza quella sera era superiore alle aspettative, alle dieci di sera c’era ancora una coda lunghissima sul marciapiede; qualcuno ha desistito ed è tornato solo dopo la mezzanotte. Sul tardi, dopo la sua performance, ho intravisto Emerald nella la folla, lontano, poi è scappata al mio sguardo ed io … ho incontrato altre persone.
La terza serata, quella in battello, sarà oggetto di un altra mia cronaca che, vi prometto, sarà quanto prima.

Elmerald con una modella da lei legata

La “nostra” Miss Kelly

La Bondager Performer Elmerald
Elmerald con la modella AvaDarkDemon
Tags: No tags

4 Responses