Pomeriggio

Il nastro copre le labbra e le sigilla impedendo ogni lamento,
le polsiere sono ben tenute dal lucchetto,
il collare ha il guinzaglio che Lei tira,
Lei nella mano tiene la sua vita,
anche le caviglie sono agganciate, e non c’è modo di sfuggire,
ma poi chi vuol sfuggire a chi?
La frusta accarezza la schiena,
la percorre lenta,
la esplora vorace,
ne morde le pieghe,
lascia un impronta al suo passaggio.
La voce di Lei sibila,
la Sua voce penetra nell’animo
fin nel profondo, e lo fa sentire veramente di Proprietà,
lo fa sentire intimamente posseduto.
Un oggetto non godrà mai del suo padrone,
un animale non avrà mai questo intimo desiderio di appartenere,
un vestito non potrà eccitarsi all’idea di essere tenuto nelle mani da una donna
il corpo dello schiavo,
la sua testa,
il suo essere,
sono ben altro!
Eppure nel sonno,
nei sogni muti e profondi,
l’idea del possesso è forte, è presente,
il desiderio di sentirsi Suo,
di udire le staffilate della Sua voce,
di sentire le Sue unghie nella pelle.
Ora lui è abbandonato all’idea di Lei,
ora lui si perde in quella sensazione,
ora lui si abbandona non al dolore,
non all’amore, non al possesso,
alla Donna.
Mai un gesto è stato tanto ambito,
mai sensazioni fisiche sono state tanto cerebrali,
mai parole hanno provocato tanto piacere nella testa,
mai un uomo maschio è stato tanto felice di essere posseduto,
mai sentimento è stato così intenso.
Lei non sente fatica,
Lei non si dà pace, avverte il sentimento, lo sente nell’animo, lo ricambia,
si esalta, si abbandona all’euforia,
impazzisce nel segno del possesso, nel gesto di dominazione,
i suoi movimenti sono ritmici, senza posa, senza pietà,
Lei ora ama questo uomo,
questo oggetto animato,
questo animale che non potrà mai fuggire,
dalla Sua gabbia!
La vita ora ha un inizio,
la Vita, l’Amore,
il Possesso,
una Relazione,
non c’è nome, non c’è etichetta
sono un Uomo e una Donna,
null’altro!

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