Schiavi oggetto

Parlando l’altro giorno con un’ amica Padrona, il discorso è caduto su quanti tipi diversissimi di sottomessi ci siano e lei mi raccontava di quelli che lei chiama “schiavi-nullità” o anche “schiavi-inesistenti” o “schiavi-oggetto” ossia una categoria cui non avevo mai pensato ma comprendo bene che ci siano.
Infatti c’è lo schiavo … classico che reclama, con più o meno forza, l’attenzione della Padrona e le sue azioni, che spera che lei lo maltratti fisicamente, che lo insulti, che gli dia ordini umilianti e lo umili; questo tipo di schiavo va bene ad una Padrona che si diverta a fare, che nell’agire trovi la sua soddisfazione, che si diverta nel vederlo soffrire, nel vedere che la sua schiena e il suo culo si riempiono di segni rossi, che lui quasi soffoca nel tentativo di bere lo champagne che lei generosamente gli offre dalla fonte, che le sue palle si allungano quasi a volersi staccare per i tanti pesi attaccati al suo scroto, che lo strapon entra a forza strappando qualche gemito e dando alla Padrona quel senso di potere di cui ha bisogno.
Azioni, azioni, azioni condite da comandi, insulti, rimproveri e dall’altra parte gemiti, lamenti, suppliche. Un rito che ci è ben famigliare.
Meno forse ci è famigliare il rito della indifferenza che appaga altri tipi di sottomessi ed altri tipi di Padrone come succede quando lui arriva mentre la Padrona è intenta a fare una cosa qualsiasi come leggere, guardare la tv, mangiare, parlare al telefono, lavorare al computer, stare in chat, ascoltare musica con le sue cuffiette standosene con gli occhi chiusi in perfetto relax sul divano.
Lui arriva, ora c’è ma è come se non ci fosse perchè nulla deve fare – mi chiarisce l’amica Padrona – perchè da nullità assoluta qual’è sarebbe in grado di fare ben poco; infatti non potrebbe lavare i piatti perchè li romperebbe, non è in grado di cucinare perchè farebbe solo schifezze, non è in grado di pulire il pavimento che sarebbe dopo il suo lavoro più sporco di prima. Insomma un fallimento su tutta la linea!
Ma siccome è arrivato la Padrona lo adibisce a qualcosa di semplicissimo, a rendersi utile come può essere utile un oggetto della casa ed eccolo dunque a fare da tavolino, a fare da tappetino (ma senza diritto di sfiorare con le mani o le labbra i Divini Piedi), a fare da portacandela, a fare da poggiapiedi per rendere più confortevole la posizione della Padrona, a fare da sedia mentre altre volte la Padrona non lo ritiene neppure degno di essere un oggetto utile come un tavolino, ma solo un oggetto inutile come un soprammobile.
Nelle ultime 2 foto lo vediamo nudo nell’indifferenza più totale della Padrona. Una nudità che non merita nemmeno uno sguardo anche se sta lì per un’intera giornata.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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