Scoprirsi slave 2

Del travaglio che ha portato me stessa ad ammettere di essere una slave, almeno nei confronti di una determinata persona, ho già scritto.
E’ stato un percorso difficile, tormentato, un percorso che mi ha portato a scoprire una parte di me: quella che, in maniera riluttante, ha dovuto ammettere che c’era qualcuno innanzi al quale deporre le armi e riconoscergli il potere ed il controllo. Quel potere e quel controllo che ero sempre io ad avere nei miei rapporti umani e che aveva portato molte persone che avevano dei problemi, a considerare me come un punto di riferimento.
Per la prima volta mi sono dovuta arrendere ad un altro essere umano. Di che lacrime grondi e di che sangue l’accettazione, il percorso fatto per raggiungerla, ho già parlato. Ma con mia grande sorpresa, dopo il travaglio, dopo il tempo passato a far cicatrizzare le ferite,e’ subentrata una sorta di pax animi. E’ una pax animi diversa dall’atarassia nella quale, per varie ragioni, mi trovavo a vivere. E’ una pace che da’ speranza ed entusiasmo per il futuro.
Non so se il futuro ci porterà a compiere ciò che stavamo iniziando e credo che dentro di te non lo sappia neanche tu. Sai bene che la decisione spetta a te: hai tu il potere e ne sei consapevole, hai tu il potere e lo eserciti. Riguardo a me non ho più paura che una persona eserciti il controllo su di me, non ho più paura di abbandonare la mia esistenza a te, perchè mi fido di te, perchè so che non potrai nè vorrai mai ottenebrare il mio senso critico o fare qualcosa che danneggi me stessa.
Tuttavia se il nostro percorso, come sembra, non dovesse riprendere mai più adesso sono pronta ad accettarlo con la massima serenità e tranquillità.
In tal caso dubito che il mio cammino nel bdsm continuerà e se non dovesse continuare, non avrò rimpianti.
A meno che, ed è impresa difficile, non conosca una persona che mi porti a vivere il bdsm come tu mi hai insegnato a fare: come un percorrere territori inesplorati della propria personalità, zone a volte oscure che tu mi hai insegnato a non aver paura di illuminare, come un superare i propri limiti, come un ricercare un significato più profondo a pratiche quali l’essere legati o a pratiche più dure.
Una persona insomma, d’avanti alla quale, un tipico gesto del bdsm come inginocchiarsi, non sarà conseguenza di un ordine né un atto di sottomissione o di umiliazione, bensì un irrefrenabile impulso, nato da me stessa, al quale non potrò fare a meno di obbedire.

Tags: No tags

9 Responses