Il dono di una schiava

Inauguro questo mio blog con un post dedicato a tutte le schiave ed alla particolare capacità che solo una slave riesce ad esprimere di amare donando se stessa al proprio Padrone.
In una società animata dal concetto commerciale di “dono”, in cui l’entità del regalo è nella quantificazione del suo valore economico , molta ipocrisia nasconde la reale motivazione della schiava che si offre a chi sceglie come proprio Padrone.
Non sconvolge che il regalo per il proprio partner nel giorno della festa degli innamorati “DEBBA” convenzionalmente essere uno specifico cioccolatino dal nome che geni del marketing hanno studiato ricordare nel consumatore l’immagine di due labbra che si congiungono. E sconvolge invece (perlomeno la mente dei più) che

Una schiava che si dona al suo Padrone

una persona possa desiderare di donare qualcosa che abbia un valore commerciale inesistente ma che per colui che la riceverà possa essere vicino al tutto.
Una schiava che sceglie di appartenere dona se stessa. Il proprio corpo , e la propria anima.
Può farlo per motivazioni differenti.
Per amore può decidere di donare tutto il suo corpo e con esso la sua anima .
Per passione decidere di donare il suo corpo in modo da trarre soddisfazione dal piacere di colui che vuole esclusivamente soddisfare.
Per egoismo (ebbene si esistono secondo me anche le schiave egoiste) , può decidere di offrire il suo corpo e farlo appartenere per un giorno , un mese un anno … a colui che saprà attraverso la sua dominazione soddisfare gli istinti più nascosti e semplicemente materialmente appagarli .
In ciascuno di questi casi però, si tratta di un dono.
Un dono che la schiava SCEGLIE (e deve sempre poter scegliere) di poter fare .
Molti estranei al bdsm ( e purtroppo anche molti che invece lo praticano senza cognizione di causa) credono che tale dono sia sbagliato( alcuni dicono invece essere troppo).
Ciò di cui io invece parlerò in questo mio nuovo blog è inerente alla mia esperienza personale di Master bdsm dominante,che da molti anni ormai sente , studia , pratica , e vive il bdsm, ma che non per questo vuole proporre il proprio punto di vista come l’unico giusto modo di vedere il bdsm, ma che intende invece proporre attraverso alcune delle proprie conoscenze ed esperienze la propria idea ed opinione personale che possa servire da confronto per chiunque lo desideri.
Nel corso della mia esperienza ho sempre trovato qualcosa di straordinario in ogni persona che vivesse la sua essenza fino in fondo, e da ciò non fanno eccezione tutte quelle schiave che alimentano la propria voglia e il proprio desiderio di soddisfazione attraverso il dono del proprio corpo e della propria mente attraverso la cessione del controllo su questi a colui che scelgono come Padrone.
Per molti (il cui pensiero comunque io rispetto sebbene non condivida totalmente) tale dono è eccessivo, o non giusto.
Alcuni alludono alla questione fisica. Ma è questo il più debole dei pretesti per poter rinnegare o contestare la altrui felicità (quando invece io ritengo che nessuno debba essere giudice della modalità di ricerca della altrui felicità).
Se il desiderio di una persona è infatti la sottomissione fisica e il poter donare questa, e attraverso tale offerta (a colui che si desidera essere il Padrone) si trae la soddisfazione o il piacere …perché ciò andrebbe negato?
Altri alludono alla impurità dei ruoli.
Dimentichi però del fatto che quella disparità non esiste , quel desiderio di sottomissione è una scelta libera della persona che vuole e cerca nel suo partner la propria guida, colui che sarà capace davvero di dominarla.
Esattamente come un dono , la gioia di chi lo riceve è pari a quella di chi lo fa nel vedere la felicità del ricevente.

Un bacio vero (e non quello di cioccolato a cui si allude in questo post)