La donna e lo strapon

Una volta si chiamava dildo e non si fissava alla mutandina. Entrava nell’ano, ben lubrificato, scivolando su e giù maneggiato da mani esperte. Le proprie oppure quelle del partner.
Lo strapon rappresenta una rivoluzione epocale nella storia delle inculate. Chi pensa che un fallo che entra sia la stessa cosa se rappresentato da un dildo o uno strapon, pensa in modo molto superficiale.
Cambia tutto per la donna che con lo strapon si sente uomo o se non uomo sente di avere in mano un potere diverso. Cambia il suo sentire, il suo percepire il rapporto. Anche se non è una Dom e non sa cosa sia la Dominazione, avere una mutandina con il fallo attaccato e possedere un uomo, le da un senso di supremazia. E’ lei che lo scopa, è lei che lo possiede e che comanda il gioco.
Per questa ragione io consiglio agli uomini che vogliono portare la loro donna a divenire la loro Padrona di partire dallo strapon. E’ una scuola dove la donna affina certi modi di sentire da dominante e si appassiona.
Piacere psicologico, ma che diventa anche fisico. Il battere della base dello strapon sulle sue parti intime determina piacere fisico che può essere più o meno intenso a seconda dei modelli di strapon usati. Il massimo è quello che ha un fallo che va anche verso l’interno. La donna penetra e nello stesso tempo è penetrata.
Per quelle che poco amano la penetrazione – e sono sempre più numerose nel nostro mondo SM – ci sono dei modelli di strapon che vanno a sollecitare proprio la zona del clitoride.
Non mi stupisco che sempre più donne siano ad amare questo oggetto.A cercarlo nei negozi specializzati dove spesso non è facile orientarsi tra vari modelli o dove talvolta ne hanno uno solo e si tratta di decidere se è quello che si cerca.
L’uomo sottomesso lo ama per definizione. La donna-Padrona usa a suo piacimento l’uomo-schiavo e ne fa suo oggetto per il proprio soddisfacimento personale.
L’uomo non sottomesso ha con questo oggetto un rapporto di amore ed odio. Lo desidera e nello stesso tempo teme per la sua mascolinità, teme di essere preso per gay. La stimolazione dell’ano lo attira, l’idea che la donna lo prenda lo attira anche. Si tratta solo di lasciarsi andare e non crearsi mille paranoie che sono la morte dell’eros.
Da questa rassegna di foto emergono modelli di tutti i tipi. Da quelli molto semplici retti da due cinghiette a quelli più solidi costituiti da un fallo fissato sopra una mutandina di cuoio.
Il primo ha il pregio di adattarsi a qualsiasi taglia e forma della donna, ma ha il grande svantaggio della poca solidità e della troppa mobilità. Non dà alla donna neppure il senso del potere, della mascolinità perché l’appendice balla e traballa instabile.
Lo strapon costituito da fallo più mutandina in cuoio deve essere delle giuste misure per non dare fastidio quando lo si indossa e si inizia la danza. Se aderisce bene è l’ideale. La donna può girare per la stanza, per la casa con il suo pisello in erezione, portato con fierezza e orgoglio.
Come ho detto prima ci sono modelli con doppio fallo, interno ed esterno.
Le misure sono sempre un grosso problema. La fantasia ( di lei e anche di lui) vorrebbe un 23 cm, ma bisogna fare i conti con la realtà.
Una misura media per lo strapon doppio è: 17 cm per un diametro di 3 – 3.5 cm e un fallo interno più corto ma più grosso. Ad es di 8 – 9 cm per un diametro di 3.5 – 4 cm.
Altra caratteristica importante oltre la solidità è la intercambiabilità del fallo. In molti modelli esso è attaccato con 4 bottoni a pressione di cui consiglio di controllare bene all’atto di acquisto il loro funzionamento. Questo consente di prendersi una piccola dotazione di falli di varia misura senza dover ricomprare tutto l’oggetto.
E ora si va ….. Domani anche foto di strapon in azione

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