MI MANCHI ( AD UN'AMICA)

MI MANCHI.
Te ne sei andata via un giorno di dicembre, senza preavviso, passata da una telefonata alla morte, o meglio al coma e poi alla morte.
Non so dire e non voglio descrivere il dolore che ho provato.
Ti ricordo ancora nell’ultimo saluto, mentre stavamo andando via, il tuo volto sorridente nel sole, il braccio a salutare, le tue parole ” venite ancora a trovarci presto…”
Te ne sei andata tu.
All’improvviso, come un tradimento.
Nel pieno della vita ancora, con tanto entusiasmo e gioia di vivere sei dovuta andare via.
So che non avevi paura della morte, tante volte ne avevamo parlato, e la tua profonda e vera fede non te la faceva temere, ma so anche che eri tanto contenta della vita, ancora di piu’ ora che avevi le tue nipotine, seppur lontane, ancora di piu’ ora che avevi trovato il tuo paradiso terrestre, in quella magnifica collina dove eri andata a vivere, e che era diventato il paradiso anche per noi, anche per me, perchè la tua porta è sempre stata aperta per tutti, la tua tavola apparecchiata per chiunque vi passava, la moka sempre pronta, la sigaretta sempre accesa, il bicchiere sempre pieno per chi varcava la soglia della tua casa.
Madre, sorella, amica, eri la prova vivente che il proprio passato non sempre condanna, tu che avevi vissuto l’abbandono ed il collegio sapevi amare, amare veramente. Ed in tanti siamo passati da te, ed in tanti ora siamo orfani.
Le chicchierate, le risate, le confidenze, il dolore delle cose, i corsi, i seminari, tu – voi – mi avete preparata al matrimonio, tu madrina della mia piccola che ancora tanto ti nomina.
Non manchi solo a me.
Le partite a carte, interminabili, dove io però facevo da spettatrice, troppo complicati per me quei giochi, la settimana enigmistica, tu facevi le parti piu’ difficili ed i rebus, io le piu’ facili. I tuoi puzzles da 12000 pezzi, ed io ogni volta ti dicevo ” ma come fai a farli?”
Da te ho imparato che c’è un diverso modo di stare, un diverso modo di vivere, ho visto cosa vuol dire accogliere, ho imparato un modo di amare.
Io ho perso una madre, un’amica ed una sorella, e mi manchi, mi manchi tanto.
Non mi sono ancora rappacificata con la tua morte, non l’ho ancora accettata veramente ed ancora provo rabbia nel pensarci e nel pensare perchè, con tutte le persone cattive, te ne sei dovuta andare proprio tu.
Non mi sono stupita che di tutti gli organi solo il cuore non hai potuto donare, e come avresti potuto? Tu il cuore l’avevi speso in vita, qui , per me e per tutti quelli che sono passati da te.
Da te venivano gli amici dei tuoi figli a parlare, da te venivano a confidarsi, a raccontarti problemi, difficoltà. Venivano ragazze a presentarti le loro “fidanzate”, quando ancora non avevano il coraggio di farlo coi loro genitori, e tu sempre nessun giudizio, nessuna condanna, ma voglia di capire e accettazione, e consigli, aiuti, un sorriso.
Mi manchi, dio quanto mi manchi!
E anche adesso vorrei parlarti, vorrei vederti, vorrei abbracciarti ma tu non ci sei, e non mi basta guardare il cielo e pensarti, lo so che stai bene ma mi manchi e scusami per il mio egoismo, scusami se ancora piango.
Dafne

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